Un nuovo stato di emergenza, una nuova criticità che nessuno si aspettava di dover affrontare così a breve. La grave crisi idrica del Nord Italia, e non solo, è un segnale drammatico degli effetti del cambiamento climatico sulle nostre quotidianità. Canali e fiumi quasi in secca, con grande ‘sete’ per le colture e le attività. Un’osservatorio particolare, in questa precisa fase, spetta ora alla Protezione Civile, per delega diretta dello stato d’emergenza Nazionale e per i compiti affidati dalla Regione.
Sara Bettinelli, sindaco di Inveruno e consigliere delegato per Città Metropolitana alla Protezione Civile, fa così il punto: “la situazione è sicuramente di ‘attenzione’ - spiega – ma già ora ci sono diverse attività che stanno pagando un prezzo molto caro di quello che accade. Non è stato attivato questo stato di emergenza solo in fase precauzionale, ma anche perché la gravità è evidente: il Consorzio Villoresi ha già razionalizzato le acque per scopi agricoli. L’obiettivo è lavorare in modo precauzionale ora per evitare che la situazione possa peggiorare poi”.
Il gruppo CAP che gestisce la rete idrica del territorio ha più volte tranquillizzato che non manca l’acqua potabile, ma …..tramite gli enti preposti per iniziare a porre delle limitazioni agli sprechi e agli utilizzi non necessari. Ora vi è un’ordinanza Regionale che ogni Comune sta applicando sulle proprie esigenze. Dove il singolo Comune non interviene vale l’ordinanza di Regione Lombardia
“Non è il momento dello spreco ne dell’utilizzo non strettamente necessario – continua Sara Bettinelli – ora il sistema di Protezione Civile è stato incaricato di fare un’analisi precisa, con una fase ricognitoria per valutare quelle che sono le strumentazioni disponibili laddove ci fossero criticità per intervenire”.